Ed eccoci, finalmente al budget di cassa.
Abbiamo visto finora che il controllo del flusso di cassa inizia con le previsioni delle vendite e dei costi, da cui si traggono i dati per preparare i budget del flusso di cassa e del conto economico che costituiscono gli strumenti d’analisi più importanti per le decisioni di finanziamento. Il passo successivo è la preparazione del budget del flusso di cassa.
Se mai doveste limitarvi a un solo prospetto finanziario scegliete il budget del flusso di cassa. Per una nuova azienda, o per un’azienda in crescita, il budget del flusso di cassa può davvero fare la differenza fra il successo e il fallimento. Per un’azienda già avviata, può fare la differenza fra la crescita e il ristagno.
Il budget del flusso di cassa è lo strumento principale a vostra disposizione per il controllo della liquidità. Con esso sarete in grado di:
– preventivare il fabbisogno di liquidità;
– individuare per tempo le esigenze di finanziamento;
– valutare la convenienza delle diverse fonti di finanziamento (capitale proprio, indebitamento, miglioramento della gestione, vendita di beni aziendali).
Il flusso di cassa riguarda i movimenti di liquidità. Per l’azienda, le fonti di liquidità sono generalmente in numero modesto, mentre gli impieghi sono molto più numerosi. Pensate pure alla vostra azienda come a un organismo in cui il sangue irrora tutte le membra e le mantiene in vita: quel sangue è, appunto, la liquidità. Se non tenete sotto controllo i costi e lasciate che questi assorbano troppa liquidità, o se effettuate pagamenti troppo forti, nel momento sbagliato, potete dissanguare la vostra azienda e sarete quindi costretti, per salvarla, a trasfondervi nuovo sangue, in forma di nuovo capitale proprio o di nuovo indebitamento.
Il vostro dovere di consulente, d’imprenditore, o di manager, è anche quello di proteggere la liquidità dell’azienda e di sorvegliarne i movimenti, cioè il flusso di cassa: finché questo, infatti, si mantiene positivo (con gli incassi che superano gli esborsi) l’azienda sopravvive, ma quando diventa negativo (con gli esborsi che superano gli incassi) l’azienda s’indebita sempre di più, fino a compromettere la propria sopravvivenza.
Il budget del flusso di cassa è più sensibile al fattore tempo, rispetto al budget del conto economico. In esso compaiono solo voci d’incasso o d’esborso effettivo.
Per esempio, se pensate di pagare il premio dell’assicurazione in quattro rate trimestrali di pari importo, avrete quattro esborsi (assegni staccati da voi e incassati dall’assicurazione) nel vostro budget del flusso di cassa, mentre avrete una sola voce di costo nel budget del conto economico (magari distribuita su 12 mesi, se il dettaglio è mensile).
Nel budget del conto economico, inoltre, non tutte le voci corrispondono ad incassi o ad esborsi effettivi (è il caso dell’ammortamento). Sono voci che non figurano nel budget del flusso di cassa, dove invece compaiono certe voci che, come i pagamenti di rimborso dei prestiti, non compaiono nel budget del conto economico.
Paolo Battaglia
Dottore Commercialista in Ragusa e ACA Chartered Accountant (ICAEW) a Londra
Paolo Battaglia - author
Paolo Battaglia, è laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Messina, con Master in Business Administration presso la Central Connecticut State University, ICAEW Sustainability Certificate, IIEEL Certified ESG Professional (CESG Pro-Associate Level), Dottore Commercialista, Revisore Legale e ICAEW Chartered Accountant (Institute of Chartered Accountants in England and Wales), membro della ICAEW Financial Reporting Faculty e della ICAEW Corporate Finance Faculty, con 25 anni di esperienza in Italia e all’estero nel guidare la crescita organizzativa, finanziaria e i processi aziendali delle PMI.
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