Di questi tempi si parla spesso delle difficoltà incontrate dalle imprese. Si attribuisce la colpa al mercato globale, al poco denaro destinato ai consumi, alle banche che non fanno credito…

Il vero problema, però, è che troppi imprenditori, soprattutto quelli con poca esperienza d’impresa, anche familiare, si innamorano di un’idea (o restano affascinati da un’idea altrui), aprono la partita IVA, realizzano gli investimenti necessari, avviano l’iniziativa… e solo DOPO cercano di ritagliarsi una quota di mercato per la propria iniziativa. Sempre che mercato ci sia…

E’ fondamentale che PRIMA dell’avvio di qualunque iniziativa si analizzi il proprio mercato.

Il successo di un’impresa è potenzialmente assicurato se l’imprenditore scopre una mancanza sul mercato, un bisogno, e, semplicemente, crei un’impresa per soddisfarlo.

Se non c’è mercato, poco importa avere esperienza da spendere in un certo settore o un immobile a disposizione a costo zero. Semplicemente si deve costruire, come farebbe un sarto con un abito, la propria impresa a misura dei bisogni dei clienti, servendosi di 2 strumenti: il calcolo del punto di pareggio (o analisi di Break-even) e il budget delle vendite, espresso in quantità e in fatturato.

Se queste due analisi danno riscontri positivi, si potrà proseguire l’analisi della sostenibilità finanziaria dell’iniziativa che, a questo punto, si rivela come un mero problema tecnico.