Vorrei iniziare ad affrontare un argomento che mi sta molto a cuore, quello della bolla speculativa immobiliare, sempre in procinto di scoppiare secondo alcuni osservatori e di cui non si parla comunque mai abbastanza.

La prendo alla lontana e comincio cercando di definire il termine sfuggente di “congiuntura”. Abbiate pazienza, ma ci torna utile per meglio comprendere il concetto di “bolla speculativa immobiliare”.

Il termine congiuntura viene spesso utilizzato come sinonimo di “situazione economica”, ma mentre la situazione economica è un una fotografia “statica” delle condizioni di un paese, la congiuntura è un concetto “dinamico”, un filmato, è la descrizione del presente influenzato dall’immediato passato e che già risente di quello che sarà l’immediato futuro.

Volendo cercare di definire meglio la congiuntura, possiamo dire che rappresenta la coesistenza di diversi elementi in uno stesso momento, e l’insieme di questi elementi, influenzandosi vicendevolmente, genera un’ evoluzione o un fatto, un evento.

Proprio per la sua natura di sintesi dinamica del presente, frutto di una valutazione del passato e del futuro, ogni congiuntura economica rappresenta una tendenza incerta, che diventa “situazione economica” solo al verificarsi di una certa comninazione di fatti o eventi. Quindi la descrizione della congiuntura economica può essere radicalmente diversa dalla descrizione della situazione economica.

L’analisi congiunturale, poichè si basa esclusivamente su una descrizione del presente, ancorché permeata dalle tendenze del futuro, è uno strumento fondamentale per chiunque debba prendere delle decisioni, non ultime (e neanche prime, comunque) decisioni d’investimento.

Vediamo di fare un esempio di congiuntura.

Considerate il denaro come il liquido di un circuito che deve mantenersi in continuo movimento.
Quando i singoli individui provano paura e smettono di spendere denaro è come premere il freno che blocca il circuito e una società in cui ciascuno tiene i capitali bloccati senza spenderli resta povera. Quando ognuno immette denaro nel circuito economico mantiene il flusso in movimento, e in questo modo tutti sono legati gli uni agli altri.

Ora, i soldi spesi per cose che non costituiscono a loro volta una fonte di reddito sono soldi morti, e in questo modo, il ciclo del denaro viene interrotto immediatamente dopo l’ultimo acquisto, ad esempio destinato al consumo personale. Invece i soldi che entrano nel circuito economico si moltiplicano. Anche qualora decideste di ammucchiare i vostri guadagni in una scatola per scarpe, rinunciando agli interessi che potrebbero fruttarvi, il denaro costituisce un’opportunità potenziale. Gli oggetti, al contrario, rappresentano delle decisioni già prese e, di conseguenza, la fine della libertà di scelta.

Per quanto la cosa possa apparire di piccole conseguenze nel caso dell’acquisto e consumo di un pacchetto di sigarette, pensate a cosa accade quando si bloccano somme considerevoli in quegli oggettoni di cemento che molti chiamano “investimento sicuro”.

Continueremo l’argomento in un prossimo post.