Più volte abbiamo richiamato l’attenzione sull’importanza anche per una piccola e microimpresa dell’attività di pianificazione finanziaria.
Riguardo alle logiche e agli strumenti per la costruzione di un piano finanziario (strutturato ad esempio su 3-5 anni) può essere interessante puntualizzare alcune considerazioni.
1. Lo strumento di riferimento, il cosiddetto prospetto Fonti e Impieghi previsionale, si costruisce attraverso i seguenti passi logici concatenati:
· conoscenza (o ipotesi) dello stato patrimoniale di inizio periodo;
· previsione di conto economico (per gli anni oggetto di previsione);
· variazione ipotesi condizioni di incasso/pagamento;
· ipotesi movimenti finanziari cash (investimenti, disinvestimenti, liquidazioni, ecc.);
· costruzione dello stato patrimoniale e del fonti e impieghi di ciascun fine periodo (previsionale).
I dati gestiti sono determinati secondo criteri e convenzioni di tipo contabile (al contrario del preventivo di tesoreria).
Le poste previsionali sono di regola stimate per aggregati (p.es. variazione Fornitori), senza necessità (né utilità pratica) di analisi e dettagli, opportuni invece in ambito Tesoreria (p.es. pagamento Stipendi, Oneri sociali, Imposte, Fornitori Italia, Affitti, Leasing, ecc).
Il ciclo di previsione ex novo è di tipo iterativo, causa la interdipendenza dell’evoluzione finanziaria con l’evoluzione economica (allorché varia la componente economica si hanno riflessi su quella finanziaria e viceversa, come ad esempio nel caso degli oneri/proventi finanziari che influenzano l’utile d’esercizio. Quest’ultimo influenza l’autofinanziamento che a sua volta influisce l’indebitamento e, di conseguenza, gli oneri/proventi finanziari).
Si presenta diverso, invece, il caso di previsione dei flussi monetari in ambito Tesoreria che vengono determinati in relazione alla loro ipotizzata (o reale) manifestazione prescindendo dal loro impatto economico e patrimoniale.
Queste differenze di fondo portano spesso a sovrapporre e confondere i due temi (Previsione di tesoreria e pianificazione finanziaria) che hanno, come già rilevato, obiettivi, logiche, strumenti di rappresentazione diversi e specifici e pertanto possiedono in ambito aziendale autonomia ed utilità propri. I punti critici che talvolta si rischia di generare si possono così sintetizzare:
- inesatta comprensione delle diverse finalità perseguite con la previsione di tesoreria e con il piano finanziario, con conseguente confusione circa i ruoli delle funzioni aziendali interessate, che normalmente sono diverse;
- incoerenza tra le risultanze del preventivo e del piano riferite allo stesso periodo di tempo: deve essere possibile la riconciliazione, non la ricerca della concordanza delle cifre, concettualmente impossibile.
L’esecuzione, in ambito finanziario, di processi di tipo previsionale risponde all’esigenza di orientare decisioni future concernenti il breve e/o il medio/lungo termine. Con il presente lavoro si intende inquadrare le diverse modalità di affrontare il tema delle previsioni finanziarie evidenziando alcune caratteristiche peculiari, soffermando l’analisi sulla gestione a breve dei flussi di cassa.
Appare infatti critica, trattando i movimenti finanziari, la disponibilità immediata del dato che traducendosi in informazione orienta il tesoriere verso scelte più consapevoli ed più vantaggiose per l’azienda.
Tutto ciò deve essere correlato e reso coerente con il sistema contabile il quale, pur in presenza di un costante e tempestivo aggiornamento, risente comunque di regole di registrazione basate sull’assoluta certezza dei movimenti.
L’approccio contabile, soprattutto con riferimento alla gestione a brevissimo o addirittura immediata dei flussi monetari, può non essere sufficiente: è indispensabile quindi, stante l’assoluta necessità di correlazione e coerenza, introdurre delle regole organizzative che disciplinino, ma al contempo svincolino, la tesoreria dalla contabilità aziendale.
In funzione del tipo di previsione finanziaria in oggetto, di brevissimo (immediato), breve e medio-lungo termine, si impongono infatti delle alternative in termini di:
· informazioni da gestire e relativo grado di dettaglio;
· arco temporale oggetto della previsione (giorno, settimana, mese…);
· frequenza e tempistiche di aggiornamento;
· logiche e strumenti operativi di elaborazione delle previsioni;
· modalità di rappresentazione delle informazioni;
· funzioni aziendali coinvolte nel processo.
La gestione della tesoreria aziendale, sotto l’aspetto previsionale e consuntivo, persegue la finalità di gestire i flussi finanziari nell’immediato e nel breve termine, al fine di controllare ed ottimizzare l’utilizzo delle disponibilità liquide. L’attenzione è quindi rivolta soprattutto a conoscere il totale dei movimenti in entrata ed uscita di banca (e cassa).
L’arco temporale oggetto di osservazione è quindi limitato e diversificato per tipologia di «situazione»: da giorni/settimane a non oltre i quattro-sei mesi (fino all’anno in fase di budget).
Le informazioni gestite vengono rappresentate in sintesi, in un prospetto a cash-flow che evidenzia i movimenti in entrata/uscita e quindi i saldi progressivi di banca (e cassa). La forma scelta per l’aggregazione delle voci non è essenziale (e può variare a seconda dell’azienda) in quanto lo scopo principale è conoscere i movimenti ed il saldo globale di tesoreria.
In azienda, di pari passo, si sviluppa (con finalità, strumenti, tempistiche e logiche diverse) il processo di pianificazione finanziaria. Questo persegue l’obiettivo di prevedere l’evoluzione del fabbisogno finanziario di medio-lungo termine, nelle sue diverse componenti, e di individuare le possibili coperture: e’ pertanto uno strumento direzionale di primario interesse per il vertice aziendale.
L’arco temporale oggetto di osservazione è quello necessario ad un corretto iter di pianificazione, variabile secondo le diverse caratteristiche dell’azienda e dell’ambiente in cui opera.
In genere risulta ragionevole prevedere un arco di osservazione di ventiquattro-trentasei mesi, con aggiornamento scorrevole, a frequenze più diluite rispetto quelle previste per il preventivo di tesoreria: ad esempio si può prevedere un arco di osservazione di quattro-sei semestri da aggiornare ogni tre-quattro mesi.
Le modalità di presentazione del piano finanziario avvengono attraverso il prospetto Fonti e Impieghi che evidenzia le variazioni di tutte le componenti patrimoniali, misurando quindi il contributo dei diversi aspetti della “gestione” alla dinamica finanziaria.
Inquadrate le differenze di impostazione, appare opportuno puntualizzare le logiche di trattamento delle diverse tipologie di situazioni di tesoreria.
Le forme assunte dalle «situazioni» di tesoreria
Le forme tipiche assunte dalle «situazioni», previsionali e consuntive, nell’ ambito della tesoreria, può essere articolato nel seguente modo:
· banca reale;
· banca previsionale;
· tesoreria previsionale;
· budget di tesoreria.
La banca reale rappresenterà il saldo banche giornaliero aggiornato, per valuta ed in linea di capitali, in tempo reale attraverso informazioni contabili ed extracontabili.
Paolo Battaglia
Dottore Commercialista in Ragusa e ACA Chartered Accountant (ICAEW) a Londra
Dottore Commercialista in Ragusa e ACA Chartered Accountant (ICAEW) a Londra
Paolo Battaglia - author
Paolo Battaglia, è laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Messina, con Master in Business Administration presso la Central Connecticut State University, ICAEW Sustainability Certificate, IIEEL Certified ESG Professional (CESG Pro-Associate Level), Dottore Commercialista, Revisore Legale e ICAEW Chartered Accountant (Institute of Chartered Accountants in England and Wales), membro della ICAEW Financial Reporting Faculty e della ICAEW Corporate Finance Faculty, con 25 anni di esperienza in Italia e all’estero nel guidare la crescita organizzativa, finanziaria e i processi aziendali delle PMI.
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