Scritto da Guido Ascheri per Ascheri & Partners Ltd
Fonte: http://www.ascheri.co.uk/al-lupo-al-lupo-storie-di-esportazione-di-capitali

Nella favola attribuita ad Esopo il pastore si divertiva a gridare: “al lupo al lupo”, voleva fare uno scherzo agli abitanti del villaggio che, spaventati dalle grida , si alzavano in piena notte per correre a proteggere i loro greggi. 
Quando il lupo arrivò veramente, nessuno corse in aiuto del pastore burlone; il lupo sbrano’ tutte le pecore. Fine della burla ed ognuno trae la sua morale.

Oggi il “custode dei contribuenti” grida all’esportazione illecita dei capitali, strepita ed urla a destra ed a manca ed i giornali e la televisione si uniscono al coro.

Vediamo se la morale è sempre la stessa.


Il nostro amico Carletto, artigiano edile, che ha lavorato sodo sin dalla prima infanzia è riuscito, nonostante tutto e con grande sacrificio, a mettere da parte un gruzzoletto.
Si avvicina l’età della pensione ed il nostro Carletto pensa di aprire un conto bancario nel Regno Unito per trasferirvi  i suoi sudati risparmi, convertirli in parte in sterline, per mettersi al riparo della crisi della zona euro ove i debiti degli Stati non si contano più da tempo. Nel senso che nessuno è in grado di dirci a quanto esattamente ammontano.

Il nostro amico Carletto chiede a destra ed a manca, lui che ha sempre  e solo lavorato sodo e pagato le tasse vuol essere certo di non sbagliare. 
La pensione sarà bassa e non si sa se e fino a quando sarà erogata regolarmente.

Alla televisione tutti parlano di esportazione illegale di capitali. Carletto compra un quotidiano e subito legge: arrestati due imprenditori che hanno esportato capitali all’estero, la Guardia di Finanza controlla tutti i bonifici da e verso l’estero, all’Agenzia delle Entrate hanno acquistato un super, super computer che controllerà tutte le operazioni in tempo reale. Le banche segnalano al fisco chi effettua pagamenti verso l’estero.

Carletto è spaventato e confuso, parla con il suo commercialista, chiede all’avvocato, al farmacista, al parroco e ad un amico finanziere.

Peggio che mai: chi esporta i capitali è un criminale, una persona da evitare e da indicare al pubblico disprezzo.

Il Carletto è ormai terrorizzato ed alla notte ha degli incubi terribili. Si vede obbligato a circolare con una fascia da braccio bianca portante la scritta ”esportatore di capitali”. Tutti devono sapere di che cosa è stato capace il nostro Carletto.

L’unica soluzione, pensa il Carletto, è chiedere al direttore della Banca; prende appuntamento, si mette il vestito buono e si presenta dal direttore.

Sai, caro direttore, ho messo da parte qualche risparmio e vorrei investirlo in modo da avere una rendita che mi assicuri una vecchiaia tranquilla. Ho pensato di aprire un conto bancario a Londra, convertire la metà dei miei risparmi in sterline, tanto per essere più tranquillo. Mi hanno detto che la banca inglese si occupa di gestire i miei risparmi investendoli in azioni ed altri titoli. MI sembrerebbe una buona scelta.

Il Direttore con fare paterno, da una pacca sulle spalle al Carletto, e rassicurante dice :” ma no; non è una buona idea, la nostra banca ti assicura gli stessi servizi e ti da le stesse garanzie. Il nostro Carletto ne vuol sapere un pochino di più.

Se ho ben capito, esordisce, voi potete gestire i miei risparmi investendoli nel mio interesse in azioni e obbligazioni.

Ma certo, lo rassicura il signor Direttore, noi facciamo di più, ti garantiamo il capitale; qualunque  cosa succeda i tuoi risparmi sono al sicuro.

Sappi che le banche hanno bisogno di denaro per fare dei prestiti agli imprenditori, concedere mutui a chi compra casa e finanziamenti a chi acquista un’auto, dei mobili e quant’altro può essergli utile o necessario.
Se i capitali vengono esportati le banche non possono più fare il loro mestiere ed è tutta l’economia che si blocca. Un vero disastro.

Ogni cittadino deve fare il suo dovere e contribuire al buon andamento dell’economia.

Il nostro amico Carletto è rincuorato, vuol fare la sua parte di onesto cittadino, ma mantiene alcuni dubbi.

Ed è per questo che chiede timidamente al signor Direttore se può avere della documentazione che spieghi meglio gli investimenti che gli sono consigliati nonché una lista dei principali titoli in cui saranno investiti i suoi risparmi.

Il signor direttore non se lo fa dire due volte e consegna al Carletto depliants esplicativi e la lista dei titoli suggeriti  per un redditizio e tranquillo investimento.

Tutto contento il Carletto se ne torna a casa e neppure cena; vuol leggere subito tutto questo materiale informativo che gli ha consegnato il signor Direttore.

Molti paroloni che non capisce esattamente, molte parole straniere, nel complesso tutto pare chiaro.

Le cose si complicano quando il Carletto legge la lista dei titoli suggeriti per l’investimento dei suoi sudati risparmi.

Sorpresa: sono tutti titolo esteri, dei titoli italiani solo tracce; pare di leggere i risultati delle analisi della pipi. Ma non basta nessuna delle società o dei fondi di investimento elencati ha effettuato investimenti in Italia, non hanno società controllate o partecipate, non partecipano a consorzi o altro: assenti.

Il nostro amico Carletto non è tipo da scoraggiarsi e si dice: “ Se io mando i miei soldi a Londra sono un criminale, se li lascio nella banca italiana, tutto bene, sono loro che li esportano.” Non devo neppure pagare l’imposta sugli investimenti effettuati all’estero.

Sarà vero, ma il Carletto non capisce questo strano giro dei soldi, non capisce più chi sono i buoni e chi sono i cattivi.

Non sappiamo che cosa abbia deciso di fare il nostro Carletto, non si confida più con nessuno.

Non dovremmo dirlo, ma ieri l’altro, abbiamo visto il Carletto, accompagnato dal figlio che ha studiato all’Università e parla un perfetto inglese, che stava uscendo da una banca nel pieno centro di Londra.
Certamente si è limitato a chiedere informazioni.


Scritto da Guido Ascheri per Ascheri & Partners Ltd
Fonte: http://www.ascheri.co.uk/al-lupo-al-lupo-storie-di-esportazione-di-capitali