Le famiglie stanno cadendo sempre più nei debiti comprando cose di cui non hanno bisogno, spinte da una combinata azione di 4 elementi: Pubblicità, Media, Fornitori di denaro, Commercianti.

I media ci gratificano con una continua esposizione di eleganti stili di vita cui vorremmo ambire. Intervengo subito i pubblicitari ci fanno sentire insicuri su quel che possediamo e che non possediamo per vivere secondo il nostro ben assimilato stile di vita mediatico. A questo punto giungono i fornitori di credito o di denaro con i loro miraggi di denaro subito a tasso zero. E i commercianti devono solo decidere quanto e come vogliono guadagnare su di noi per cose di cui non abbiamo bisogno e per il possesso delle quali siamo disposti a tutto.

La pubblicità e i media cooperano. L’avrete visto in mille occasioni anche nei film, sempre più sponsorizzati (per la tv non ho bisogno di aggiungere nulla che già non sappiate). Pubblicità e media guidano il gioco. Hanno perfezionato a tal punto le loro tecniche che possono venderci qualunque cosa. Sono reduce da una serata da campionati europei di calcio a casa di un mio amico che ha cambiato recentemente la sua tv per una al plasma decisamente meno dettagliata, luminosa e distorcente del suo pur ottimo televisore precedente. Pubblicitari e media sanno esattamente come premere tutti i nostri bottoni. Non c’è da meravigliarsi se la differenza tra quel che le persone guadagnano e quello che spendono si è ridotta al minimo. Al di là dei problemi attuali e contingenti dell’assurdo prezzo del petrolio e della lunghezza tutta italiana della catena commerciale per i generi groceries (cioè i beni da spesa al supermercato).

Quando interviene la società di intermediazione finanziaria o il mediatore creditizio, e vi fa sentire che comprende i vostri bisogni non-bisogni, ormai proiezione di voi anche da un punto di vista esistenziale, se volete continuare ad avere stima di voi stessi, senza temere di perdere quella del vostro ambiente, il gioco è fatto, e voi vi trovate un nuovo debito a tasso zero senza esserlo.

Guidati dalla pubblicità e dalla cultura popolare finiamo con il desiderare una casa più grande, un’altra casa, anzi, vestiti costosi ed ogni nuovo giocattolo tecnologico, ovviamente prima che lo posseggano i nostri amici.

Così finisci con il lavorare per la filiera dei consumi e non per i tuoi obiettivi. Finisci con lo sprecare denaro cercando di APPARIRE ricco. MA in questo modo non diventerai mai ricco, o per come preferisco dire, INDIPENDENTE FINANZIARIAMENTE.

Provate a fare caso, se li conoscete, allo stile di vita delle persone REALMENTE benestanti. La gran parte vive in case normali, guidano auto normali, ecc. Semplicemente spendono meno di quel che guadagnano ed investono la differenza.

Le 4 forze che abbiamo visto su ci hanno allenati fina da piccoli a desiderare l’inutile, a consumare. Consumare vuol dire distruggere. Un consumatore è un distruttore di ricchezza.
Non è certo la stessa cosa indebitarsi per un auto o un computer che ci aiuterà a produrre redditi e indebitarsi per una vacanza.

L’industria del consumismo è professionale e agguerrita, noi consumatori siamo solo dei dilettanti tonnetti che arrivano stremati e grati nelle reti di chi vive sulle nostre spese d’impulso.

Secondo alcuni studi dei soliti americani (lo dico senza ironia, ma solo per marcare il fatto che in Italia sembra che si vada sempre al seguito di quel che accade altrove, rimanendo poi sorpresi, ad esempio, del credit crunch già da molto tempo apparso negli Usa), il possesso di denaro sarebbe correlato ad un’idea di felicità solo per coloro cui mancano i bisogni di base. Una volta superato un reddito di $ 50.000, un maggior possesso di denaro non inciderebbe sulla sensazione di felicità, per come definita da questi ricercatori. Così, la nostra spinta verso il materialismo porterebbe solo a maggiori guadagni per le multinazionali, non alla nostra felicità.

Sfortunatamente per molti è difficile scappare alla trappola del consumismo e trovare la felicità in altri modi che comprare on line o trovare gioia in un centro commerciale. Difficile ma possibile.

Ecco un elenco di cose che possono sembrare un inno alla frugalità e all’eroismo, ma che possono aiutarci ridurre i nostri consumi, attraverso semplici difese contro gli attacchi dell’industria dei consumi:

  • Limita la tua esposizione alla televisione. Davvero ti diverti a guardare la TV per ore? Rifletti su quali trasmissioni ami davvero e accendi la TV solo durante quelle trasmissioni. Quando la pubblicità interrompe il programma vai a fare qualcos’altro. O se sei sufficientemente eroico, rinuncia alla TV del tutto.
  • Limita il tuo navigare sul web. Non intendo dire di cancellare il tuo abbonamento ADSL, ma cerca solo le cose che davvero ami e datti dei limiti di tempo da dedicare alla navigazione. Non esporti passivamente a pubblicità, links e banner.
  • Sposta il tuo interesse di lettura dalle riviste ai libri. Le riviste sono progettate con la pubblicità in mente, e queste raramente costituiscono un valore per te. Prova a leggere un libro, invece, faresti un uso molto migliore del tuo tempo.
  • Non trascorrere il tuo tempo libero nei centri commerciali. Il solo scopo per cui questi centri esistono è farti spendere. Tutto è pensato con questo obiettivo, dai colori, ai suoni, agli odori, al layout della toilette. Se cerchi un posto dove trascorrere un sabato pomeriggio, trova un posto dove non hai bisogno di spendere soldi per divertirti, come una spiaggia (libera ovviamente) o un percorso naturalistico o un bosco. Se hai bisogno di comprare qualcosa, vai in un negozio specializzato o merceologicamente autonomo e non presso un centro commerciale, entra e compra ciò di cui hai bisogno tu non i proprietari del centro commerciale. Non gironzolare guardando la merce, ne sarai risucchiato…
  • Monitora i tuoi impulsi all’acquisto e usa una lista dei 7 giorni. La gratificazione istantanea uccide le tue finanze se non te la puoi permettere. Acquisti non pianificati possono velocemente portare le tue spese fuori controllo. La tua migliore arma contro le tentazioni è il RITARDO.
    Quando sei online o guardi la TV o sei in un negozio, annota quante volte vorresti comprare qualcosa. Quando sei consapevole dei tuoi impulsi consumistici puoi iniziare a controllarli. Se tu potessi controllarli, limitare la tua esposizione ai media (vedi sopra) non sarebbe necessario (sebbene molti ritengano che ne gioverebbe la qualità della tua vita). Se ancora davvero vuoi comprare qualcosa nonostante abbia preso coscienza dei tuoi clichet inconsapevoli o eterodiretti d’acquisto, riscrivili in una lista e scrivi la data in cui ve li hai inseriti. Ora dì a te stesso che non li puoi comprare per 7 giorni. Può sembrare difficile ma puoi farlo. Trascorsi i 7 giorni, se ancora desideri comprare quegli oggetti allora comprateli. Spessissimo il nostro impulso di acquisto passa durante questi 7 giorni di attesa.
  • Metti ordine alle tue cose. Svuotare cassetti, armadi e stanze e mettere ordine rende consapevoli di quanta roba abbiamo comprato e non utilizziamo e di come inutile sia molta parte dei nostri acquisti. Quando ti sarai reso conto di tutti i soldi buttati, sarai meno prono all’acquisto d’impulso.


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