Abbiamo visto nella prima parte di questa serie di riflessioni come sia importante non sottovalutare il pericolo finanziario che può subdolamente nascondersi dietro le iniziative di investimento.

Ci siamo prefissi di trovare un metodo per distinguere tra un mero momento di difficoltà finanziaria e un vero e proprio declino del proprio business, sottolineando come la pratica professionale porti ad individuare 7 stadi che, dalla crescita, possono portare all’insolvenza e da qui, auspicabilmente, al pieno recupero.

Stadio I: Crescita
Stadio II: Rendimento sotto le aspettative
Stadio III: Sofferenza
Stadio IV: Crisi
Stadio V: Gestione della crisi
Stadio VI: Stabilizzazione
Stadio VII: Pieno recupero

Stadio I: Crescita

Può sembrare controintuitivo pensare al fallimento durante una fase di crescita, ma è esperienza oramai consolidata che i periodi di maggior lavoro di noi specialisti in ristrutturazioni finanziarie sono quelli di crescita economica e di facili investimenti, soprattutto durante i periodi di ripresa dopo una crisi generalizzata. Le imprese che, pur soffrendo nel tenere in piedi il fatturato, sono riuscite a rimanere aperte, si ritrovano inondate di ordini. Ciò può portare a una perdita di controllo finanziario e possono, paradossalmente, incontrare tensioni finanziarie dal momento che le liquidità vengono risucchiate per andare dietro agli ordini ben prima che arrivino gli incassi.

Il bisogno di avere un solido controllo della cassa è più ovvio quando l’azienda è in difficoltà finanziaria, ma è meno evidente capire come un business fiorente possa condurre l’azienda nei guai. I semi del fallimento vengono spesso piantati durante il bel tempo.

E quindi, quali sono i segnali da osservare? Come può un business di successo e in crescita accorgersi se si stanno accumulando all’orizzonte dei problemi?

Un punto importante per ogni impresa di successo è un sistema informativo accurato ed aggiornato, che non inondi il management di informazioni ridondanti e inutili, ma che costituisca sempre uno strumento tempestivo di analisi e di direzione (qui non si parla certo dell’ordinario sistema di contabilità civilistico-fiscale).

Il bisogno dell’affiancamento di un sistema informativo ben strutturato inizia già al lancio dell’impresa, quando l’imprenditore identifica i misuratori chiave del successo del proprio business. Per sapere se la propria impresa sta avendo successo, coloro che la gestiscono (imprenditori o manager) devono conoscere quali sono i segnali vitali che consentono loro di monitorare la salute dell’impresa. Per alcune imprese si tratterà di misuratori e indici quotidiani, per altre settimanali, per altre potranno essere sufficienti indicatori mensili. Per alcune il monitoraggio andrà fatto in tempo reale, con una gestione informativa in forma di “cruscotto” che consentirà ai proprietari di avere uno sguardo rapido su ciò che è realmente essenziale.

In ogni caso di nuovo investimento, strumenti finanziari (non economici) da tenere sotto osservazione sono il Rendiconto Finanziario e il Prospetto di Tesoreria o di Cassa. Altri importanti fattori saranno i giorni creditori e debitori: un errore comune è il lanciarsi in più ordini di quelli che possono essere supportati dalle fonti e risorse a disposizione, senza considerare il proprio cash-flow. Questo è tipico anche di molte imprese poco esperienti (o dalla gestione garibaldina) che tornano dalle fiere all’estero, cariche di brochure e biglietti da visita, se non addirittura bozze di contratto. Se i fornitori chiederanno loro pagamenti con termini peggiori di quanto non saranno disposti a fare i propri nuovi clienti, o se ci saranno ritardi nei pagamenti, ogni ordine porterà ad un netto peggioramento della posizione finanziaria aziendale.

E lo stesso potrà accadere se l’azienda che lavora molto con l’estero viene investita da fluttuazioni di valuta e perde denaro ad ogni vendita. Se non si assumono per tempo misure e forme di protezione contro questi possibili eventi, un business può incorrere in difficoltà proprio mentre sta seminando per prosperare.

In questi casi, il buco finanziario deve essere colmato attraverso politiche del credito meno generose e incassi più veloci o attraverso iniezioni tempestive di liquidità a debito o per apporto dei soci.

(Continua…)

Prossimo post:
Stadio II: Rendimento sotto le aspettative

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Paolo Battaglia

Dottore Commercialista in Ragusa e ACA Chartered Accountant (ICAEW) a Londra

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