Il business plan non è un budget, e quindi sarebbe sbagliato pretendere di trovare nel modello di simulazione i livelli di analisi e di dettaglio che sono tipici invece dei budget.

Così ad esempio i costi di produzione sono aggregati per dare la necessaria visione economico-finanziaria del progetto e non sono articolati fino al livello di una vera e propria contabilità industriale, che richiederebbe strumenti ancor più articolati e complessi e quindi di più difficile.

Il Business Plan è parte dell’attività di pianificazione strategica, il cui orizzonte temporale si spinge anche oltre i tre anni a venire.

Il Budget è parte dell’attività di programmazione il cui orizzonte temporale è l’anno.

Nella realizzazione del business plan, è opportuno attenersi ad alcune linee guida generali che vanno ovviamente adattate a ciascun specifico caso concreto e allo scopo che ci si prefigge.

Queste linee guida sono:

  • Concentrazione, essenzialità sostanziale: non disperdersi su troppi argomenti, ma focalizzare l’attenzione su quelli veramente importanti.
  • Adattamento al lettore: a seconda dell’uso che si intende fare, deve proporre contenuti a un tempo originali e professionali e deve essere chiaro, ben strutturato e ben scritto: non troppo scialbo ma nemmeno troppo stravagante. Oppure essere pratico, realistico, semplice. 

In ogni caso sono sempre apprezzati:

  • asciuttezza, brevità formale: anche la forma conta moltissimo, scrivere perciò frasi estremamente concise, quasi lapidarie.
  • Semplicità, naturalezza: usare un linguaggio facile, comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
  • Chiarezza, trasparenza: essere chiari ed espliciti, in tutti i sensi, non nascondere, per es., i nomi degli amministratori e dei dirigenti.
  • Realismo, prudenza: per es., non stimare le vendite in base alla capacità produttiva della fabbrica, ma prevederle in base alle effettive possibilità di assorbimento del mercato.
  • Concretezza, oggettività: non limitarsi ad esprimere sensazioni personali e non restare nel vago e nell’ambiguo, ma esprimere dati precisi, numeri.
  • Franchezza: trattare tutti gli aspetti, anche quelli negativi o poco piacevoli, senza nascondere alcun problema.
  • Settorizzazione: nel caso di BP di un’impresa già esistente, ciascuna funzione aziendale (Produzione, Vendite, ecc.) deve essere trattata e sviluppata a sé, da ciascun responsabile dell’area.
  • Copertina, indice e sintesi: deve avere una copertina sulla quale siano indicati titolo, denominazione dell’azienda (o del proponente), indirizzo, numero della copia. Deve inoltre avere un indice e le pagine numerate. Deve iniziare con una sintesi di un paio di pagine in grado di catturare immediatamente l’interesse del destinatario e trasmettere una chiara idea della missione aziendale. Indice e sintesi iniziale vanno solo abbozzati (durante la prima stesura del BP). La versione definitiva potrà essere di indice e sintesi potrà essere realizzata SOLO DOPO il processo decisionale che determina ed è determinato dall’elaborazione dello stesso BP. Quindi scrivete indice e sintesi di massima, poi affrontate le varie parti del BP, e alla fine tirate le conclusioni nella sintesi e determinate l’indice del BP.
  • Deve poter essere facilmente discusso ed efficacemente presentato in un’esposizione orale.
  • Deve assegnare obiettivi alle persone o ai reparti e stabilisce “milestones” e scadenze per tener sotto controllo l’implementazione del piano. 
  • Presenta 10 parti di implementazione per ogni parte di strategia. Cioè, non deve essere troppo teorico.
  • Dovrebbe fornire uno schema per una regolare revisione e correzione.
  • La sua lunghezza non eccede 30 pagine. Eventualmente, è consigliabile l’uso di allegati tesi ad approfondire i punti più difficili del piano.
  • Non deve nascondere i punti di debolezza, ma anzi deve dimostrare che l’azienda li ha ben individuati e sa anche come gestirli.
  • Non usa formule dubitative ed è scritto all’indicativo e al futuro (senza condizionali).

Una volta scritto il BP esso va poi rivisto, criticato e corretto, possibilmente da un consulente (legale, dottore commercialista, ecc.).

A maggior ragione la revisione e l’aggiornamento si impongono se è trascorso un certo tempo dall’originaria stesura del documento e sono cambiati nel frattempo alcuni elementi di non secondaria importanza.

(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)