La pianificazione finanziaria è lo strumento principe per la riduzione del rischio d’impresa. Un business plan e un sistema di controllo di gestione sono necessari anche quando ci sembra di non avere il tempo di realizzarli o non ci viene richiesto da banche e investitori. In tempi di covid le imprese devono migliorare le proprie previsioni finanziarie per massimizzare l’utilità delle proprie risorse, come mai prima d’ora.
Il flusso di cassa, o meglio la mancanza di cassa, di liquidità, può uccidere sia una nuova azienda che un’azienda consolidata che si trovi ad affrontare uno dei tanti normali accadimenti della vita aziendale quali le decisioni di espansione all’estero o, in generale, nei processi di investimento.
Il prosciugamento delle risorse finanziarie dovute al COVID, errori nei calcoli o l’assoluta assenza di programmazione delle liquidità necessarie per la gestione del proprio business stanno portando imprese una volta redditizie a ridursi finanziariamente in panne.
Anche quando non ci si rivolga ad investitori esterni o quando si decida di reinvestire capitale proprio nelle propria azienda, ma ci si rivolga al mercato del credito, spesso si finisce con il pretendere dalle banche quel che non si è riuscito a realizzare internamente: un sistema funzionante di autofinanziamento, cioè la generazione di cash flow operativo positivo.
Il flusso di cassa operativo è una misura dell’autofinanziamento al netto di movimenti nel CCNO (cioè il Capitale Circolante Netto Operativo), generatosi nella gestione dell’attivo immobilizzato e del passivo. È quindi l’elemento chiave che separa la gestione d’azienda dal suo finanziamento.
Mentre il Cash Flow Operativo è l’insieme dei flussi di cassa (cioè della liquidità) generati dalla sola gestione tipica (o operativa), il flusso di cassa netto di periodo è il totale dei flussi di cassa generati dall’impresa nel suo complesso. E la ricostruzione del flusso generato dalla gestione reddituale è solo una delle misure dell’autofinanziamento aziendale. Il documento che evidenzia in dettaglio quale attività aziendale abbia generato o assorbito liquidità è il prospetto di Cash Flow o Rendiconto Finanziario (preventivo). Con il prospetto di C.F. della variazioni di liquidità è anche possibile determinare l’importo delle liquidità di cassa alla fine del periodo di un piano.
Calcolare il fabbisogno prospettico di cash flow è oggi necessario non solo nella fase di start-up di un’impresa ma durante tutta la vita dell’azienda, sia durante la normale gestione ordinaria che in momenti speciali, quali le decisioni strategiche relative a nuovi investimenti, a prestiti, a fusioni e a incorporazioni, a processi di internazionalizzazione, all’ingresso di nuovi soci o alle cessioni di società, di quote o di rami d’azienda, nei processi di aggregazione (reti, consorzi, ATS).
Oggi, dopo 2 anni di COVID e in periodo di generalizzati fatturati in calo, di clienti dalla solidità evanescente e incerta, di fornitori non più troppo ben disposti perché anch’essi molto più attenti di prima nella gestione della propria clientela, l’importanza del controllo sulla capacità della propria azienda di produrre liquidità appare in tutta la sua dimensione.
Ed è soprattutto nei momenti di illiquidità che si viene ci si relaziona con il sistema finanziario per accedere al credito. In questi casi, l’oggetto di nostra grande attenzione non deve essere tanto quello di consegnare alla banca gli ultimi bilanci o una relazione qualunque sul programma che si prevede di realizzare, ma è l’adeguatezza della richiesta e la sostenibilità della rata di restituzione di un piano di ammortamento a misura nostra e non della banca. La propria posizione finanziaria deve essere molto più chiara a noi che alla banca. E per molte aziende non è per niente così. Un’impresa che voglia muoversi finanziariamente in sicurezza deve verificare la propria posizione molto bene, indipendentemente dai moduli e documenti formalmente richiesti dal finanziatore (verifiche che, comunque, sempre più spesso, il finanziatore cercherà di ottenere dall’esterno, prima di concedere il prestito). ciò che più conta non è ottenere il finanziamento a tutti i costi, ma ottenere un finanziamento di importo adeguato (non eccessivo e non insufficiente), dal costo adeguato, sorretto da un piano di ammortamento compatibile con i flussi finanziari generati dall’azienda oggi o nel futuro in virtù della realizzazione del programma che si andrà a realizzare, con costi finanziari ragionevoli e motivati da un investimento sorretto da un solido business plan.
Paolo Battaglia - author
Paolo Battaglia, è laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Messina, con Master in Business Administration presso la Central Connecticut State University, ICAEW Sustainability Certificate, IIEEL Certified ESG Professional (CESG Pro-Associate Level), Dottore Commercialista, Revisore Legale e ICAEW Chartered Accountant (Institute of Chartered Accountants in England and Wales), membro della ICAEW Financial Reporting Faculty e della ICAEW Corporate Finance Faculty, con 25 anni di esperienza in Italia e all’estero nel guidare la crescita organizzativa, finanziaria e i processi aziendali delle PMI.
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