A partire dal 18 ottobre, le micro, piccole e medie imprese delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna potranno presentare domanda per le agevolazioni previste dalla misura Investimenti sostenibili 4.0..

Si tratta di contributi a Fondo Perduto per la Transizione Industriale.

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli destinati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ovvero a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

Questo articolo fornisce una panoramica completa della misura agevolativa, dettagliando tutti gli aspetti cruciali che le imprese devono conoscere per accedere ai fondi.

È un’opportunità imperdibile per le imprese che mirano a investire in sostenibilità e innovazione.

Ente gestore

Le informazioni sono state rese pubbliche attraverso il decreto del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) del 30 agosto 2023. L’ente gestore è Invitalia, e le candidature vanno presentate attraverso la loro piattaforma online.

Fondi disponibili

Il fondo ha una dotazione iniziale di 400 milioni di euro, con la metà dei fondi riservata alle imprese ad alto consumo energetico a valere sull’obiettivo specifico 1.3, azione 1.3.2, del PN RIC 2021 – 2027.

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Cosa finanzia

Questo fondo è destinato a sostenere gli investimenti aziendali focalizzati sulla protezione ambientale, in linea con le politiche europee sul cambiamento climatico.

I progetti devono specificamente incorporare tecnologie avanzate come Internet delle Cose, cloud computing, produzione additiva, analisi di big data, robotica sofisticata, realtà aumentata e cybersecurity.

Queste tecnologie saranno utilizzate per espandere la capacità produttiva, diversificare l’offerta, sviluppare nuovi prodotti, aggiornare i processi produttivi esistenti o per istituire nuovi centri di produzione.

I programmi di investimento devono:

– prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma

– essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva

– essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)

– prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi

– essere avviati successivamente alla presentazione della domanda

– prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Simili premialità sono riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto ministeriale15 maggio 2023, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

1. macchinari, impianti e attrezzature

2. opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili

3. programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)

4. acquisizione di certificazioni ambientali.

La misura ammette, inoltre, ai sensi e nei limiti dell’articolo 18 del Regolamento GBER, le spese per i servizi di consulenza. Nello specifico, sono ammesse:

– le spese per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti di cui all’allegato 1 del DM 15 maggio 2023 nei limiti del 5 per cento dell’importo delle spese ammissibili relative ai beni di cui al comma 1, lettere a) e c) del predetto decreto

– le spese relative ai servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3 per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili per i soli programmi di cui all’articolo 6, comma 2 lettera b) del DM 15 maggio 2023.

Quanto finanzia

Gli incentivi verranno erogati come contributi diretti per gli impianti e come finanziamenti a tassi agevolati, potendo coprire fino al 75% dei costi ammissibili, che includono macchinari, infrastrutture, attrezzature, lavori di costruzione, software e licenze, ottenimento di certificazioni ambientali e servizi di consulenza.

Le agevolazioni saranno erogate attraverso un mix di contributo in conto impianti e finanziamenti a tasso agevolato. La quota massima delle spese qualificabili sostenute da tali incentivi sarà modulata in funzione della dimensione aziendale:

Per le micro e piccole imprese, il contributo in conto impianti coprirà il 50% delle spese ammissibili, mentre il restante 25% sarà oggetto di finanziamento agevolato.

Nel caso di medie imprese, il 40% delle spese qualificabili sarà sostenuto mediante contributo in conto impianti e il 35% attraverso finanziamenti a tasso agevolato.

Chi può accedere

Settori ammessi

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”.

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto ministeriale 15 maggio 2023.

Settori esclusi

Imprese che hanno già ricevuto aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea.

Per accedere a questo finanziamento, le piccole e medie imprese (PMI) devono rispettare le seguenti condizioni:

– essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese

– essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali

– non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento

– trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi

– essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi

– aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero

– non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento

– non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023.

Criteri di valutazione

Per la valutazione delle domande, verranno assegnati punti extra ai progetti che si distinguono per un elevato focus su sostenibilità ed efficienza energetica.

Non sono ammessi progetti che aumentino la capacità produttiva, salvo per esigenze tecniche.

I 400 milioni di euro saranno assegnati seguendo l’ordine cronologico delle domande presentate ogni giorno. In altre parole, tutte le richieste inviate nella stessa giornata saranno trattate come se fossero state ricevute nello stesso momento, senza tener conto dell’orario specifico di invio.

Scadenza e modalità di presentazione della domanda

Il decreto direttoriale del 29 agosto ha definito l’iter di presentazione per l’accesso alle agevolazioni che sarà articolato in due fasi:

1. compilazione della domanda per via telematica dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;

2. invio della domanda per via telematica dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023 al 12 dicembre 2023.

Lo sportello online sarà gestito da Invitalia per conto del Ministero.

Qualora le risorse residue disponibili non consentano l’accoglimento integrale delle domande presentate nello stesso giorno, le domande stesse sono ammesse all’istruttoria in base alla posizione assunta nell’ambito di una specifica graduatoria di merito fino a esaurimento della dotazione finanziaria.

L’accesso alla procedura informatica:

– prevede l’identificazione e l’autenticazione dell’impresa proponente tramite SPID o Carta nazionale dei servizi o Carta di Identità Elettronica;

– è riservato al rappresentante legale dell’impresa proponente, come risultante dal relativo certificato camerale. È possibile conferire ad altri soggetti delegati il potere di rappresentanza per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni.

Le imprese non residenti nel territorio italiano, in quanto prive di sede legale o sede secondaria, o amministrate da una o più persone giuridiche o enti diversi dalle persone fisiche, possono accedere alla procedura informatica con le modalità comunicate, anche nell’ambito della stessa procedura informatica, dall’Agenzia.

Normativa

– Decreto direttoriale 29 agosto 2023 – Termini e modalità di presentazione delle domande (e relativi allegati)

– Decreto ministeriale 15 maggio 2023 – Investimenti sostenibili 4.0 PN RIC 2021-2027

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