Se ricordate che il Taeg consiste nel tasso corrispondente a interessi, spese e commissioni relative ad un prestito, è evidente come il suo importo sia influenzato dalla differenza tra montante e prestito netto erogato.

Vediamo cosa accade se ottenete 1.000,00 euro e ve ne chiedono 1.200,00 (importo che include capitale+interessi+spese e commissioni), in 12 mesi.


Ipotizziamo che la rata sia di 100,00 al mese.

Ovviamente restituire una rata mensilmente, secondo un piano d’ammortamento c.d. “francese”, cioè a rata costante e interessi decrescenti, non sarà la stessa cosa di ottenere un prestito dello stesso importo ma da restituirsi alla fine del 12° mese. Infatti in questo secondo caso voi avreste a disposizione fino all’ultimo momento l’intero importo di € 1.000,00, mentre nel caso di ammortamento mensile, ogni mese vi ritrovereste una disposizione di denaro, in c/capitale, ridotta della quota rimborsata e compresa nella rata.

Nel caso di un prestito di 1.000,00 euro, da restituire in 12 rate mensili, avremo un montante di 1.200,00 e un Taeg (tasso annuo effettivo globale) pari al 41,30%.

Lo stesso prestito di 1.000,00 euro, restituendolo in 24 rate mensili da 50,00 euro, sempre, quindi, con lo stesso montante di 1.200,00 euro ma spalmato in 2 anni, genererà un Taeg del 19,75%.

Ma vediamo un po’ cosa accade quando, a fronte di un prestito di 1.000,00 euro, vi trovaste ad aver sottoscritto e consegnato (senza averle fotocopiate prima) al “finanziatore” 12 cambiali di importo pari a 100,00 euro ciascuna. Il montante è pari a 1.200,00 euro, corrispondente ad un prestito al Taeg di 41,30%, cioé al di sopra certamente del tasso soglia d’usura.

Immaginate di essere riusciti a pagare solo 11 cambiali su 12, e di esservi arresi all’impossibilità di pagare l’ultima, denunciando tutto alle autorità giudiziarie. Voi avrete in mano 11 cambiali, l’ultima sarà ancora in mano al “finanziatore” (ve l’avrebbe restituita se l’aveste pagata).

Se in giudizio l’avvocato del “finanziatore” riuscisse a far passare la tesi che il prestito comportasse la firma di solo 11 e non 12, non avendo voi alcuna prova in mano (fotocopia della dodicesima cambiale) a riprova del vero importo sottoscritto, il montante sarebbe di soli 1.100,00 euro, corrispondente al 21,31%, sotto il limite del tasso soglia d’usura per operazioni di questo tipo alla data di oggi.

Oppure, immaginate che l’avvocato del “finanziatore” riuscisse a far passare la tesi che l’importo finanziato fosse di 1.100,00 euro, e non di 1.000,00, perché in grado di far valere in giudizio la dazione di un ulteriore importo di 100,00 euro. Bene, in questo caso, anche se venisse considerato pacifico che il numero delle cambiali fosse 12 (perché fotocopiate prima di consegnarle al “finanziatore”), si avrebbe un prestito di 1.100,00 euro a fronte di un montante di 1.200,00 euro, cui corrisponde un Taeg non del 41,30%, ma del 17,66%, ben al di sotto del tasso soglia d’usura.

Per sintetizzare, poiché in linea di massima un avvocato consiglierà al proprio cliente usurario di accontentarsi di perdere l’importo corrispondente alla restituzione di una o più rate del prestito, piuttosto che correre il rischio di essere accusato d’usura, con le pesanti conseguenze penali che questo comporta, cercherà o di ridurre il montante (riduzione delle rate) o di aumentare l’importo prestato. In entrambi i modi si otterrà una riduzione spesso significativa del Taeg.

Quindi, se proprio aveste deciso di rivolgervi a mercati non ufficiali del credito, almeno cercate di costituire le prove che potrebbero servirvi in caso vi ritrovaste soffocati e voleste rivolgervi ai giudici. Fotocopiate gli elementi relativi agli importi prestati (non accettate somme in denaro contante!) e cercate di rilasciare una ricevuta per le somme da voi incassate da conservare tra i vostri documenti. Allo stesso modo, fotocopiate ogni cambiale o ogni documento riguardante la somma da restituire.



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