Per risanare una situazione di indebitamento grave, come abbiamo visto, il primo passo consiste nel prendere atto dell’entità del debito, avendo suddiviso i singoli debiti per scadenza e per urgenza, comprendere i motivi per cui la situazione finanziaria si è deteriorata, assumendo i primi provvedimenti per ridurre da subito le spese correnti.

Il passo successivo è il seguente:

2) Consolida e rinegozia il debito

Questo provvedimento ti permetterà di pagare il debito più velocemente.

Molti creditori temono di non riuscire a recuperare quanto da te dovuto, così saranno felici di accordarti migliori termini o anche accettare un importo minore pur di essere sicuri di rientrare in possesso dei propri soldi.

Dalla rinegoziazione del debito, effettuata da te o da un professionista terzo potresti riuscire a trovare un accordo per il 60% o 70% del debito originario. E anche se il creditore non intendesse ridurre il debito, spesso acconsente ad accordare un tasso d’interesse più basso. In entrambi i modi otterrai un vantaggio.

Non aver timore a spiegare la tua situazione finanziaria, perché potresti spuntare un buon affare ed un negoziazione ben riuscita può essere un bel primo passo verso l’eliminazione della situazione debitoria.

Puoi anche prendere in considerazione un’operazione di consolidamento dei debiti, con cui ti accolli un unico debito ad un tasso d’interesse minore per restituire i prestiti a tasso d’interesse più alto. Un’operazione di consolidamento può essere opportuna quando si rischia seriamente il sovraindebitamento, cioè quando, ad esempio nel caso di prestiti, le somme da pagare mensilmente con le rate dei prestiti superino il 30% delle proprie entrate mensili.

Noi suggeriamo di provare prima a rinegoziare il debito riducendo l’importo da restituire e spuntando un tasso d’interesse minore. Se questo non funziona, o se il tasso d’interesse è ancora alto, passa all’operazione di consolidamento.

ATTENZIONE:


Soprattutto negli ultimi tempi si assiste ad un proliferare di offerte di consolidamento dei debiti personali e familiari da parte di sedicenti istituti finanziari parabancari, supportate da sottili campagne pubblicitarie, con testimonial anche famosi e dal volto familiare.

Viene proposta quasi sempre una semplificazione delle proprie scadenze (varie rate, finanziamenti, cessioni di quinto dello stipendio, mutui) con un’unica rata di minore importo, lasciando intendere che il cliente potrà ridurre l’esborso di denaro perché avrà da pagare un’unica rata di minore importo. In realtà, quel che non viene detto è che, nella gran parte dei casi ci si indebita per lunghissimi anni (a vita?), sostenendo un costo complessivo finale nettamente superiore.

Se le rate dei vostri prestiti cominciano a diventare troppo pesanti per il vostro tenore di vita, rivolgetevi sempre prima alla vostra banca di fiducia o a un consulente esperto, qualunque operazione vi venga in mente o vi venga proposta.

Se intendete portare avanti una di queste operazioni, prima di firmare qualunque cosa è fondamentale che vi facciate consegnare un piano d’ammortamento del debito, facendovi comunicare per iscritto qual è l’Indice Sintetico di Costo (ISC) applicato (quello che una volta si chiamava TAEG, cioè il Tasso Annuo Effettivo Globale).
L’ISC (TAEG) è quel tasso di interesse (espresso in %) che rende uguali la somma del credito concesso al cliente con la somma complessiva che il cliente dovrà rimborsare alla scadenza, al fine di fornire al cliente un unico indicatore di interesse comprensivo non solo del tasso effettivo di interesse sul prestito, ma anche di tutte le spese accessorie. Ad esempio, uno dei tanti finanziamenti “a tasso zero”, aggiungendo tutte le spese accessorie, può arrivare all’8% o oltre.


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